Metaponto, Tavole Palatine. Cronaca e dati preliminari dalle campagne di scavo 2022-2023 della Scuola Superiore Meridionale
DOI:
https://doi.org/10.69590/88dk4g07Parole chiave:
Metaponto, Tavole Palatine, scavo 2022-2023, Scuola Superiore MeridionaleAbstract
Tra il 2022 e il 2023 le ricerche condotte dalla Scuola Superiore Meridionale nel santuario extraurbano di Hera a Metaponto, il cui tempio dorico è anche noto col nome di “Tavole Palatine”, hanno portato all’acquisizione di nuovi dati sulla storia insediativa del luogo tra la fine del VII sec. a.C. e l’epoca romano-imperiale. Gli scavi si sono concentrati su due aree. A nord del tempio dorico è stata riportata alla luce una struttura già indagata da Dinu Adamesteanu e da egli interpretata come muro di temenos. I materiali confermano che si tratta del primo recinto del santuario, precedente alla costruzione del tempio, forse caduto in disuso in seguito all’ampliamento dell’area in un momento di poco successivo alla fine del VI sec. a.C. e obliterato in epoca ellenistica. A sud del tempio, in un settore caratterizzato da un’anomalia di forma ovale sul manto erboso, le indagini hanno rivelato i resti di un’area votiva frequentata tra la fine del VII a.C. e la metà del secolo successivo, in seguito obliterata e intercettata da fosse votive scavate nel corso del VI sec. a.C. I depositi arcaici erano coperti da un accumulo di scaglie di arenaria riconducibile ad azioni di spoliazione dell’edificio templare o di altre strutture annesse al santuario in un’epoca compresa tra il II e il III sec. d.C.
Research conducted between 2022 and 2023 by the Scuola Superiore Meridionale in the extraurban sanctuary of Hera at Metaponto, the site of the Doric temple known as the “Tavole Palatine,” brought to light new information about the occupation history of the site between the end of the 7th century BCE and the Roman Imperial period. Excavation focused on two areas. The first, to the north of the temple, uncovered a structure previously investigated by Dinu Adamesteanu, who interpreted it as the wall of the temenos. The excavated material confirmed its identification as the earliest enclosure of the sanctuary, preceding the construction of the temple, possibly fallen into disuse following the expansion of the area just after the end of the 6th century BCE and obliterated in the Hellenistic period. The second excavation, to the south of the temple, focused on an area characterized by an oval-shaped anomaly visible in the vegetation. Here, investigations revealed the remains of a votive area in use between the end of the 7th and the middle of the 6th century BCE, put out of use and then disturbed by votive pits dug over the course of the 6th century. The Archaic deposits were covered by a fill of sandstone fragments resulting from the spoliation of the temple or of other structures in the sanctuary at some point between the 2nd and 3rd centuries CE.