Le attività della Scuola Superiore Meridionale nel biennio 2022-2023
DOI:
https://doi.org/10.69590/j14w0m76Parole chiave:
Scuola Superiore Meridionale, biennio 2022-2023Abstract
Il secondo Quaderno della serie ACMA è dedicato quasi integralmente alla presentazione delle attività di ricerca incardinate presso l’area Archeologia e Culture del Mediterraneo Antico (ACMA) della Scuola Superiore Meridionale (SSM).
Con esso si avvia una tradizione di pubblicazioni open access, inaugurando uno spazio digitale di discussione in cui far circolare acquisizioni, presentare attività, discutere progetti e prospettive di ricerca del gruppo di studiosi, giovani e più avanti negli anni, che hanno trovato nella Scuola un proprio punto di riferimento.
L’area ACMA nasce dalla intersezione di diverse discipline umanistiche con
i saperi scientifici applicati allo studio delle testimonianze materiali della cultura classica e, nel dettaglio per noi, dello spazio mediterraneo. Il confronto tra discipline avviene, presso la Scuola, nella forma di un dialogo costruito con istituti di ricerca e organi del Ministero della Cultura, Musei, Parchi Archeologici e Soprintendenze. Questo spazio si è strutturato mediante la stipula di convenzioni di ricerca e in questa dimensione si incardina la formazione degli Allievi Ordinari, si strutturano le ricerche dei dottorandi, si muovono le attività degli assegnisti.
Un tema dominante nelle ricerche avviate in questo primo quinquennio di attività della Scuola e dell’area ACMA riguarda l’archeologia dell’Italia Meridionale e, nel dettaglio, lo studio dei complessi fenomeni culturali correlati alla colonizzazione greca in occidente, al suo strutturarsi in forme di città, alla sua eredità nel mondo romano, all’analisi della mobilità culturale e sociale tra le sponde del mare interno.
Da nord a sud, la Scuola è presente a Cuma, partecipando al cantiere di scavo sull’acropoli e presso il fondo Valentino, ricerche condotte in concessione ministeriale dal Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università Vanvitelli la prima, in accordo direttamente con la Scuola la seconda. Sono qui oggetto di ricerca lo spazio del sacro, le attività rituali lette nella lunga durata, la definizione degli spazi architettonici. Da ormai un biennio, la Scuola è presente a Metaponto, nel santuario extraurbano delle Tavole Palatine, ove ancora sopravvive il bel tempio dorico dedicato a Hera, dea sacra agli Achei. A Crotone, spostandoci verso sud, la Scuola partecipa attivamente alla costruzione della nuova Carta Archeologica della città, al Progetto Antica Kroton, volto alla riqualificazione del contesto urbano contemporaneo alla luce dell’antico, allo scavo di un settore del santuario extraurbano di Capo Colonna, ancora una volta un santuario dedicato a Hera, come quello delle Tavole metapontine e di Fondo Valentino a Cuma.
La Scuola conduce ricerche anche in ambito vesuviano, con indagini al tempio di Atena presso il Foro Triangolare a Pompei e con ricerche a Stabiae che si sono soffermate sullo scavo del Portico Superiore di Villa S. Marco. In ambito italico e lucano, la Scuola è presente ancora presso il santuario di Rossano di Vaglio, a valle di una ricerca iniziata presso la Scuola Archeologica di Matera e ripresa ora presso la Scuola Meridionale.
Un affaccio nel cuore del Mediterraneo è offerto dalla collaborazione prestata da alcuni dottorandi e assegnisti alle campagne di survey sull’isola di Rheneia, presso Delo, in accordo con la locale eforia e la Scuola archeologica francese.