Michele Ruggiero e le Ville di Stabiae. Studi e ricognizioni sul territorio

Autori

  • Ersilia Fiore Architetto e dottoranda presso la Scuola Superiore Meridionale nell’area disciplinare ‘Archeologia e Culture del Mediterraneo Antico. Ricerca storica, conservazione, fruizione del patrimonio’ Autore

DOI:

https://doi.org/10.69590/er9mxn66

Abstract

Il saggio intende contribuire all’ampliamento delle conoscenze sulla storia degli scavi e dei restauri delle Ville di Stabiae, attraverso un’analisi della raccolta documentale “Degli scavi di Stabia dal 1749 al 1782. Notizie raccolte e pubblicate”, edita nel 1881 da Michele Ruggiero e qui analizzata anche alla luce di fonti inedite sul testo nonché di una rilettura complessiva dell’attività svolta dal suo autore. L’opera letteraria di Ruggiero vide l’aggiunta, al già innovativo metodo utilizzato nella Pompeianarum Antiquitatum Historia di Giuseppe Fiorelli, dei disegni di rilievo e delle annotazioni dei primi tecnici impegnati nelle attività di scavo in età borbonica, favorendo l’avvento di un nuovo linguaggio scientifico e di un innovativo ‘racconto’ archeologico ante litteram.
L’attività divulgativa di Michele Ruggiero fu determinante per la diffusione della documentazione delle scoperte archeologiche avvenute nel Mezzogiorno d’Italia tra la seconda metà del XVIII e il XIX secolo offrendo, in particolare per Stabia, l’opportunità di rileggere dai dati emersi l’approccio dei tecnici e delle istituzioni che, nel XVIII sec, si occupavano della tutela e della trasmissione del patrimonio archeologico.

This essay aims to contribute to the expansion of the knowledge on the history of the excavations and restorations of ‘Ville di Stabiae’, through an analysis of the “Degli scavi di Stabia dal 1749 al 1782. Notizie raccolte e pubblicate” document collection, published by Michele Ruggiero in 1881 and reviewed here considering unpublished sources about the text and its author. Ruggiero’s literary work saw the addition, to the already innovative method used in Giuseppe Fiorelli’s Pompeianarum Antiquitatum Historia, of important drawings and annotations of the first technicians committed to the activity of excavation in the Borbonic era, promoting the coming of a new scientific language and an innovative archaelogical ‘tale’ ante litteram.
Michele Ruggiero’s informative activity was essential to the spread of the documentation of the archaelogical discoveries which took place in Southern Italy between the second half of the 18th and the 19th century, with the findings providing the opportunity to read back the approach of technicians and institutions that dealt with the protection and transmission of the archaelogical heritage in the 18th century, particularly for Stabia.

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Pubblicato

18-09-2024