Epigrafia e propaganda: il caso del lapis Pollae
DOI:
https://doi.org/10.69590/2vxxp491Parole chiave:
Epigrafia e propaganda, lapis PollaeAbstract
Il lapis Pollae o elogium Pollae è un documento epigrafico ben noto nel panorama degli studi antichistici per i problemi che solleva e i dati che fornisce alla ricostruzione storica delle dinamiche che portano, nel II sec. a.C., alla strutturazione della presenza di Roma nel Vallo di Diano.
Pur partendo da una riedizione del testo, il presente contributo intende analizzare l’epigrafe da un punto di vista diverso: oggetto di studio non è l’iscrizione di per sé, ma la storia della collocazione e dei reimpieghi del blocco iscritto, fino a giungere alla sua definitiva sistemazione all’interno di un cippo monumentale costruito nel 1934. Attraverso l’analisi del contesto storico e lo studio dei documenti d’archivio relativi alla costruzione del cippo, l’obiettivo è delineare il ruolo che il lapis Pollae ha avuto all’interno della propaganda del regime fascista e comprendere i motivi alla base della scelta di attribuire al documento tale collocazione.
The lapis Pollae or elogium Pollae is a well-known epigraphic document among the historical studies due to the questions it raises and the elements it gives to the historical reconstruction of the processes that led to the Roman control of the Vallo di Diano during the II BC. Although the starting point is a re-edition of the epigraph, this article intends to analyze the inscription from a new point of view: it focuses on the history of the location and on the re-use of the inscribed block, until reaching its final accommodation inside a monumental stone built in 1934. Through the analysis of the historical context and the study of archival documents related to the construction of the stone, the objective is to delineate the role that the lapis Pollae had in the fascist propaganda and to understand the reasons behind the choice to attribute to the document such collocation.