Il Complesso monumentale Reggia di Quisisana. Progetti in corso e attività culturali per uno sviluppo sostenibile
DOI:
https://doi.org/10.69590/8k8d8a48Parole chiave:
Reggia di QuisisanaAbstract
Il recupero e la rifunzionalizzazione degli spazi della Reggia di Quisisana, dati in concessione d’uso dal Comune di Castellammare di Stabia al Parco Archeologico di Pompei, ha avviato un percorso di valorizzazione del patrimonio culturale stabiano. La realizzazione del Museo Archeologico di Stabiae Libero D’Orsi si colloca come prima attività di un’ampia e articolata progettazione che investe il Palazzo reale. Esso nasce per conservare ed esporre i numerosi e prestigiosi reperti dell’antica Stabia ritrovati dal preside D’Orsi, che, negli anni Cinquanta del XX secolo, scavò sul pianoro di Varano portando alla luce le antiche ville sepolte dall’eruzione del 79 d.C. La ricerca, condotta per la valorizzazione e la conoscenza del patrimonio stabiano, ha consentito di riportare alla memoria dati inediti e di recuperare numerosi reperti che confluiranno nel progetto di ampliamento del Museo e dei depositi archeologici che si renderanno visitabili.
The recovery and re-functionalization of the spaces of the Reggia di Quisisana, given in concession for use by the Municipality of Castellammare di Stabia to the Archaeological Park of Pompeii, has set in motion a path of enhancement of the Stabian cultural heritage. The creation of the Museo Archeologico di Stabiae Libero D’Orsi comes as the first activity of a wide-ranging and articulated project involving the Royal Palace. It was created to preserve and exhibit the numerous and prestigious artifacts of ancient Stabia found by D’Orsi, who in the 1950s excavated on the Varano plateau, bringing to light the ancient villas buried by the eruption of 79 AD. The research, conducted for the enhancement and knowledge of the Stabian heritage, has made it possible to bring back unpublished data and to recover numerous artifacts that will feed into the project to expand the museum and the archaeological deposits that will be made open to visitors.
