Le ricerche sull’acropoli di Cuma hanno preso avvio nel 2011 e hanno avuto inizialmente come oggetto la terrazza superiore e il suo tempio, noto come Tempio di Giove. Nel 2019 è cominciata anche l’esplorazione della terrazza triangolare, sul versante meridionale, ricerche ulteriormente ampliate a partire dal 2023 con lo scavo degli edifici minori del santuario posto sul versante orientale, il cosiddetto Santuario di Apollo.
Il tempio superiore, oggetto di scavi dal 2011, testimonia la lunga storia della città, dall’VIII sec. a.C. fino al suo abbandono nel 1207. Le ricerche hanno identificato tre fasi principali: il tempio greco, quello romano e la basilica cristiana. Le testimonianze più antiche risalgono all’indomani della fondazione coloniale, con resti votivi e tracce di strutture in materiale deperibile. Alla fine del VII sec. a.C. fu costruito, e più volte rinnovato, un tempio dorico in tufo, sostituito nel IV sec. a.C. da un edificio monumentale con pavimenti in cocciopesto. In epoca imperiale, tra Augusto e Tiberio, fu eretto un nuovo tempio in cementizio a cinque navate e pavimenti in marmo. Dal IV-V sec. d.C. il tempio fu progressivamente trasformato in chiesa cristiana, con modifiche funzionali e strutturali. L’edificio divenne un importante centro funerario e subì varie trasformazioni fino all’XI secolo, quando fu decorato con affreschi. Dopo la conquista del 1207 e la traslazione delle reliquie, il tempio fu abbandonato e divenne parte del paesaggio rurale, oggi incluso nel Parco Archeologico di Cuma.
La terrazza triangolare, mai scavata prima, ha rivelato una significativa occupazione in epoca medievale, con la scoperta di una chiesa absidata a pianta quadrata impiantata in epoca bizantina, usata forse luogo di culto martiriale. Questa struttura, ricca di reliquiari, è stata più volte oggetto di rifacimenti. Si segnalano le importanti decorazioni ad affresco raffiguranti il Cristo e teorie di Santi. Il monumento, abbandonato probabilmente tra la fine del XII e gli inizi del XIII sec., si colloca lungo un diverticolo della Via Sacra, e lo scavo ha portato alla luce materiali che documentano le frequentazioni a scopo cultuale e funerario dell’area.
Il Santuario Inferiore, già indagato da Gabrici, Spinazzola, Maiuri e Buchner, è stato oggetto di due nuove campagne (2023-2024), focalizzate sul settore settentrionale e sull’enigmatico Tempio B, costruito in età augustea. Quest’ultimo ha restituito reperti riferibili al culto di Esculapio. Le indagini mostrano una complessa stratificazione architettonica e cultuale, a partire dall’età arcaica, con successive fasi ellenistiche, romane, tardoantiche e altomedievali.
Di recente (2024) è stata condotta anche una prima campagna di scavo nell’area dell’ex Fondo Valentino, presso la porta meridionale della città. L’area, indagata nel XIX secolo da de Sayn- Wittgenstein e Stevens, è stata successivamente identificata come un’importante zona sacra, forse dedicata a Hera, grazie a ricerche di superficie degli anni ’90. Le indagini sul campo hanno previsto prospezioni geognostiche e scavi in due settori sullo sperone di una terrazza dominante la costa, dove si ipotizzava la presenza di un tempio. Gli scavi hanno intercettato trincee di spoliazione riempite con materiali struttivi relativi a più edifici di epoca arcaica e forme ceramiche pertinenti ad una stipe votiva di notevole rilievo. Sono stati inoltre raggiunti strati eruttivi e livelli pre e protostorici ricchi di ceramica d’impasto, che attestano una frequentazione molto antica dell’area.