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Attività di scavo archeologico a Metaponto

Indagini presso il tempio delle Tavole Palatine e nell’area urbana

La ricchezza delle emergenze archeologiche presenti nel territorio di Metaponto, una delle città più importanti e floride della Magna Grecia, testimonia ancora oggi il prestigio e la potenza raggiunta da questo importante insediamento di origine achea fondato tra i fiumi Bradano e Basento.
A partire dal 2022, le ricerche condotte dalla Scuola Superiore Meridionale presso il tempio dorico delle “Tavole Palatine” e nel settore centrale della città, realizzate in stretta collaborazione con la direzione del Parco Archeologico di Metaponto e la Direzione Regionale Musei della Basilica, hanno permesso di acquisire nuovi dati su alcuni tra i più importanti monumenti del centro urbano e della sua chora.
Nello specifico, i saggi di scavo effettuati nel santuario extraurbano di Hera alle “Tavole Palatine” tra il 2022 e il 2023, hanno permesso di comprendere meglio alcuni aspetti inerenti la storia insediativa del sito tra la fine del VII sec. a.C. e l’epoca romano-imperiale.
A Nord del tempio è stata riportata alla luce una struttura già indagata da Dinu Adamesteanu e da lui interpretata come il muro dell’antico temenos. I materiali rinvenuti confermano che si tratta del primo recinto del santuario, precedente alla costruzione del tempio, forse caduto in disuso in seguito all’ampliamento dell’area in un momento di poco successivo alla fine del VI sec. a.C. e obliterato in epoca ellenistica.
Invece a Sud del tempio, in un settore caratterizzato da un’anomalia di forma ovale sul manto erboso, le indagini hanno rivelato i resti di un’area cultuale frequentata tra la fine del VII e la metà del VI sec. a.C., in seguito intercettata e obliterata da fosse votive scavate nel corso del tardo VI sec. a.C. I depositi arcaici erano coperti da un accumulo di scaglie di arenaria riconducibili ad azioni di spoliazione dell’edificio templare o di altre strutture annesse al santuario in un’epoca compresa tra il II e il III sec. d.C.
Nel corso della campagna di scavo del 2024 le indagini sono state estese anche al settore centrale della città antica. Le ricerche, condotte nell’area dell’agorà, si sono concentrate sul recinto posto a Sud del teatro-ekklesiasterion, chiarendo in parte i rapporti stratigrafici tra strutture architettoniche ellenistiche e arcaiche, e documentando fenomeni di reimpiego, attività di cava e scarichi funzionali alla vicina calcara.
Contestualmente, le indagini effettuate nel santuario extraurbano di Hera, in continuazione con le campagne di scavo 2022-2023, hanno restituito dati rilevanti sull’adyton del tempio, dove è stato individuato un deposito votivo in parte intaccato da interventi di spoliazione delle strutture in epoca romano-imperiale. Ulteriori saggi hanno messo in luce i resti dell’altare del tempio, posto in un’area già in parte indagata da Dinu Adamesteanu nel 1970, e documentato evidenze potenzialmente significative per la comprensione della topografia dell’area sacra.
Le ricerche future, programmate per l’autunno del 2025, si concentreranno nei settori dell’altare e dell’adyton del tempio delle “Tavole Palatine”, mentre in area urbana verrà continuato lo scavo e la documentazione del grande recinto a Sud del teatro, con l’obiettivo di comprendere meglio l’articolazione planimetrica del complesso e quale fosse la sua antica funzione.